martedì 25 agosto 2009

ECOSISTEMA

Quando in un ecosistema si riscontrano elementi di criticità per la salute e la sopravvivenza degli organismi che lo popolano, è estremamente probabile che ci si trovi di fronte all'immissione di sostanze chimiche inquinanti. Il relativo studio di chimica ambientale si articola nelle seguenti fasi:
Definire la natura dell'inquinamento (analisi qualitativa), l'estensione (mappatura) e il livello (indagine quantitativa).
Risalire all'origine dell’inquinamento: incidente isolato o rilascio continuo da sorgente puntiforme, ecc.
Valutare la mobilità ambientale: come una sostanza possa ripartirsi ed essere trasferita a diversi comparti ambientali (atmosfera, acqua, suolo e sedimento, biota).
Valutare quali siano le trasformazioni più significative che la sostanza subisce nell'ambiente ed il conseguente tempo di residenza medio nei vari comparti. Questo aspetto è di importanza prioritaria: esistono infatti sostanze pericolose che subiscono rapide trasformazioni chimiche (idrolisi, ossidazioni), fotochimiche (fotolisi) o microbiologiche a prodotti secondari innocui che ne attenuano il rischio associato alla loro presenza, ma esistono anche processi capaci di trasformare un inquinante in un derivato ancora più pericoloso.

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